Riscrittura del Tito Andronico di W. Shakespeare e H. Muller per drammaturgia sonora, composizione visiva e attrice assente

Nel cuore della tragedia si nasconde la farsa

Rumori di un bosco. Sul palcoscenico, tre musicisti suonano ed eseguono una scenografia sonora, mentre le immagini di alberi vengono proiettate su un tulle in bianco e nero. Un fonico porta un microfono. Verifica che sia acceso. Esce.

Le luci sopra il microfono si accendono. In attesa dell’attrice che interpreta Lavinia. Il testo è proiettato su uno schermo. L’attrice non arriverà mai. Lo spettacolo prosegue.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Lavinia è un concerto visivo per attrice assente. Un monologo in cui l’attrice non arriverà mai. Tuttavia, i musicisti, il visual artist, il fonico, l’elettricista, eseguono comunque lo spartito.

È così necessaria la presenza dell’attrice?
Lavinia conta ancora qualcosa?

Lo spettacolo in ogni caso non si fermerà. Mentre nella testa dello spettatore si proietta l’illusione della presenza dell’attrice, cuore della tragedia, la platea rimane inerme di fronte all’orrore della Storia.

SINOSSI

Lavinia, figlia del generale Tito, in epoca di guerra e di sterminio viene violentata da un gruppo di uomini che vogliono colpire il padre. Per evitare che lei possa denunciarli, i colpevoli le tagliano mani e lingua. È l’inizio di una tragedia senza fine, a cui Lavinia assiste impotente e di cui, alla fine, rimarrà vittima.

NOTE DI REGIA

Lavinia è un’opera i cui elementi artistici [musica, parole, visual] sono composti insieme per una scrittura complessa, in cui i linguaggi sono in dialogo emotivo, drammatico ed estetico.

La composizione è il frutto di una riflessione sul nostro sguardo impotente di fronte alla deriva sanguinosa e violenta della Storia che ci passa davanti. Osserviamo costantemente il precipitare in mondovisione, soffocati da immagini, claim, interviste, dichiarazioni che parlano di guerra nucleare.

Lavinia è il simbolo dell’in-agentività impotente che ci riguarda tutti, costretti all’immobilità dal nostro privilegio da cittadini dell’Occidente. Un privilegio a cui non riusciamo a rinunciare.

Lavinia è la nostra storia, spettatori immobili dell’orrore del presente.

Parlano di noi:

Si può, con un pianoforte, una viola, una postazione elettronica, una successione di immagini e parole proiettate su schermi di tulle, costruire un discorso articolato e coinvolgente sui destini dell’Europa? Si può; e una giovane compagnia di artisti spregiudicati, impegnati in percorsi di ricerca, c’è riuscita. [… ] Ma fra i motivi d’interesse di questo evento spettacolare, non c’è solo l’importanza e la spietata durezza del messaggio, bensì della scelta espressiva: una originale, organica commistione di parola scritta, immagini, suoni acustici ed elettronici, registrazioni sul campo.
Corrierespettacolo

Testo e Regia: di Girolamo Lucania
Musica composta e suonata dal vivo:
Mario Conte, Marco "Benz" Gentile, Ivan Bert
Visual art: Niccolò Borgia
Direzione tecnica: Alessandro Vendrame
Un progetto di Cubo

Per maggiori informazioni e richiesta di materiali contattare:

distribuzione@cuboteatro.it

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