
Tito rovine d’Europa è un percorso frammentato e frammentario e l’immagine che si ha dello spettacolo, riportando le parole del giovane regista, non è quella di un «palazzo uniforme, ma è un collage di parole, non sempre coerenti». Allo spettatore è pertanto restituita una visione dell’Europa, post guerre mondiali, decadente e fratturata, testimonianza di distruzione e disfacimento di città, di valori, di rapporti e di ideali.
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